Pordenone, 10 maggio 2013
Orietta Antonini, 44 anni, direttore, è la nuova presidente del Consiglio di amministrazione della Cooperativa sociale Itaca. Socia lavoratrice della Cooperativa friulana dal 1994, ha ricoperto il ruolo di vice presidente dal 2002 al 2007. Orietta Antonini all’unanimità è stata nominata oggi alla guida di Itaca dal Consiglio di amministrazione, a seguito dell’assemblea generale dei soci e delle socie della Cooperativa, tenutasi mercoledì 8 maggio nella sala congressi della Fiera di Pordenone. Due le vice presidenti elette contestualmente oggi nella sede di vicolo Selvatico a Pordenone, Enrichetta Zamò e Anna La Diega.
Nella storia ultra ventennale della Coop pordenonese, il prossimo 29 giugno scatteranno i 21 anni di fondazione, Antonini è la prima presidente donna di Itaca, Cooperativa che su circa 1500 lavoratori vede l’83% composto proprio da donne.
Orietta Antonini è una figura conosciuta nell’universo della cooperazione, non soltanto sociale, a livello nazionale. Componente della Direzione regionale e nazionale di Legacoop, componente della Commissione nazionale e regionale Pari Opportunità, già vice presidente di Finreco, Antonini è stata socia di Coop Noncello di Roveredo in Piano dal 1988 al 1994, dove ha seguito direttamente la nascita di Itaca, sorta nel 1992 da una costola di Noncello stessa.
In Itaca ha svolto fino al 2010 attività legate all’amministrazione (responsabile amministrativo), ma anche alla gestione del personale e degli appalti. Da tre anni – oltre alla funzione di Direttore generale che svolge dal 2005 – si occupa della regia di tutte le attività di produzione di servizi.
“Ho accolto l’onere ma soprattutto l’onore di candidarmi perché dopo 25 anni di cooperazione ho ancora da imparare – ha affermato la neo presidente – ma devo e voglio restituire la mia esperienza ad una nuova generazione di cooperatori”. “Abbiamo molte sfide da affrontare tra le quali fare la nostra parte affinché il welfare non diventi esclusivo per chi se lo può permettere, comunicare dentro e fuori che una certa idea di economia sostenibile noi ce l’abbiamo già”.